“Sospeso, finisco qui
in bilico su
ciò che non c’è”

“Sospeso, finisco sempre in bilico sopra linee inesistenti…”
Horizon è il seguito intimo di Dei Crinali. La vibrazione-ricerca di un paesaggio immaginario, ma profondamente connesso e reale nella percezione umana. Cammino verso un luogo che è allo stesso tempo interno ed esterno, astrazione di una sensazione dello spazio che esiste solo nel desiderio.
L’ emozione muove il corpo-metafora, concedendosi di essere in un luogo che non esiste se non per definizione, in un atto liberatorio di un corpo reale che si misura con l’irreale possibilità di mutare sull’orizzonte. Horizon dà corpo a una poesia-vertigine celata, a un lavoro fisico e mentale di totale svuotamento, cercando di vivere la sensazione di un’immagine che inevitabilmente circonda il corpo.