Porpora che cammina
progetto di DOM-
drammaturgia degli spazi e regia Leonardo Delogu, Valerio Sirna
con Porpora Marcasciano
e con Francesca Antonino, Teo Antonino Rosa, Ester Ceccaroli, Leonardo Delogu, Giovanni Marocco, Bianca Porrazzini, Ozge Sahin, Valerio Sirna
con la partecipazione di Nicole De Leo
fotografie di Lina Pallotta
ricami urbani Ozge Sahin
supporto tecnico Giovanni Marocco / Morning Wood
organizzazione This is Acqua
produzione Danza Urbana ETS nell’ambito di Bod/y-z Bologna Dance/Y&Z generations, (PON METRO 14-20 – REACT – EU (FSE) – OI Comune di Bologna – Asse 7 – Progetto (CLP) BO7.1.1G.1 – CUP F34H22001280006)
co-produzione TIR Danza, Sardegna Teatro
in collaborazione con 4realtrue2 / DOM
un rigraziamento speciale a Archivi OUT-TAKES_Gli archivi del sé – Archivio audiovisivo Lgbtqi, CHEAP Street Poster Art Festival, Girovelle Psicotroniche, Marco, Riccardo
Porpora che cammina è una performance di paesaggio, un viaggio a piedi di circa quattro ore per 15 spettatori e spettatrici alla volta. Una figura, umbratile e sfuggente, percorre la città passeggiando. Attraverso il suo viaggio il paesaggio si apre e si nasconde agli occhi del pubblico che la segue a distanza, come a spiarla, in bilico tra identificazione e distacco.
Prendendo le mosse da L’Uomo che cammina, l’opera con cui DOM- ha debuttato nel 2015 e proseguito una tournée in diverse città italiane ed internazionali, il collettivo invita ora Porpora Marcasciano ad essere la protagonista del remake bolognese, e a raccontarsi per le strade della città in cui vive.
Gli spazi si susseguono come in un ininterrotto piano sequenza – una piazza, una stazione, un centro commerciale, una vecchia cava, il letto di un fiume circondato da intricate strutture vegetali, un polo logistico – e si annodano con le istanze di una biografia in lotta, in spostamento continuo.
A partire dalla graphic novel di Jiro Taniguchi DOM- costruisce una drammaturgia di spazi per addentrarsi sempre più profondamente nel groviglio della città, e lasciare che l’esperienza viva del cammino diventi il pretesto per un corpo a corpo con il reale.
DOM- è un progetto di ricerca nato nel 2013 dalla collaborazione tra gli artisti Leonardo Delogu e Valerio Sirna. Nel corso degli anni altr* artist* hanno allargato e trasformato la conformazione del collettivo a seconda del progetto: Hélène Gautier, Mael Veisse, Arianna Lodeserto. DOM- indaga il linguaggio delle arti performative, contaminandolo con l’approccio militante delle Environmental Humanities e con le istanze e gli immaginari delle ecologie femministe e queer. La ricerca ruota attorno al rapporto tra corpi e territori, investigando il nodo della permeabilità e osservando come potere, natura, cultura e marginalità interagiscono nello spazio pubblico. Sperimentando la tensione tra permanenza e attraversamento, tra stanzialità e nomadismo, DOM- si occupa della creazione di peculiari pratiche di abitazione, legate allo spazio e al tempo della produzione artistica. L’interesse di DOM- è spesso rivolto all’esplorazione di formati ibridi che scaturiscono dalla sinergia e dall’ascolto delle forze in campo, umane e non umane, metereologiche e compositive, mitologiche e future.
DOM- costruisce opere performative, camminate, giardini, testi, conferenze e dibattiti, opere audiovisive, workshop, dj-set e feste. https://www.casadom.org/
[ENG]
Porpora che cammina is a landscape performance, a walking journey of about four hours for 15 spectators at a time. A shadowy and elusive figure strolls through the city. Her journey opens up and hides the landscape from the eyes of the public who follow her back from a distance, as if to spy on her, poised between identification and detachment.
Moving from L’Uomo che cammina, the piece that premiered in 2015 and went on tour in several Italian and international cities, the collective now invites Porpora Marcasciano to be the protagonist of the remake dedicated to Bologna, and to take the floor in the streets of the city where she lives.
The spaces follow one another as in an uninterrupted sequence shot – a square, a station, a shopping centre, an old quarry, the bed of a river surrounded by intricate plant structures, a logistics hub – and are knotted with the instances of a struggling biography, in continuous displacement.
Taking Jiro Taniguchi’s graphic novel as a starting point, DOM- builds a dramaturgy of spaces to delve ever deeper into the tangle of the city, and let the living experience of the journey become the pretext for a hand-to-hand with the real.
DOM- is a research project born in 2013 from the collaboration of the artists Leonardo Delogu and Valerio Sirna. Over the years other artists and researchers has gathered the collective, changing its shape depending on the project: Heléne Gautier, Mael Veisse, Arianna Lodeserto.
DOM- investigates the language of performing arts, contaminating it with the Environmental Humanities’ militant approach and the issues and imaginaries of feminist and queer ecologies. Its practice revolves around the relation between bodies and landscapes, questioning the tangle of permeability, and observing how power, nature and marginality interact in the public space. It engages in the transmission of peculiar in-habiting practices, linked to the space and time of artistic creation and territorial planning. The interest of DOM- is often directed to the exploration of hybrid formats that arise from synergy and listening to the forces in the field, human and non-human, meteorological and compositional, mythological and future.
DOM- builds performances, workshops, walks, gardens, audio-visual projects, dj-sets and parties. https://www.casadom.org