Altra felice scoperta per chi scrive è Giuseppe Vincent Giampino

[vc_row][vc_column width=”3/4″][vc_single_image media=”77651″ media_width_percent=”75″ lbox_title=”yes” lbox_caption=”yes” lbox_social=”yes” media_link=”url:http%3A%2F%2Fwww.liminateatri.it%2F%3Fp%3D1639||target:%20_blank|”][vc_column_text][…] Altra felice scoperta per chi scrive è Giuseppe Vincent Giampino. Presentando alla NID GrandPrix il danzatore-coreografo marca il territorio della performance utilizzando due monitor nei quali lui stesso e Cristina Rizzo accennano a movimenti parcellizzandone delle frasi, gesti in potenza di un corpus danzato per intenzioni, che sul palco della NID assume la connotazione di un prezioso atto di presenza. Sullo sfondo la sua figura dal vivo è il riflesso e (ancora un) archivio che sembra intrecciare il filo di un discorso “invisibile” con un precedente lavoro della Rizzo, quell’omaggio alla Pavlova, come rovesciamento all’ennesima potenza di un posizionamento nello spazio dell’adesso dove la sua non-parola davanti al microfono lascia intuire di un lascito testuale trasfigurato. GrandPrix ci appare come l’altra faccia di un altro lavoro presentato in forma di studio[..] Entrambi sembrano anticiparci un impianto drammaturgico basato sulla costruzione di una arcata temporale del pensiero coreografico, inteso come territorio che interroga un complesso sistema di interazioni e relazioni, che oscillano tra personale e politico, tra soggetti e oggetti, tra potere e linguaggio, abitando zone d’ombra del desiderio.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/4″][vc_custom_heading heading_semantic=”h4″ text_size=”h4″]Recensione[/vc_custom_heading][vc_column_text]di Paolo Ruffini

www.liminateatri.it
24 ottobre 2019
[/vc_column_text][vc_column_text][/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]